“L’assemblea deciderà di assegnare competenza alla piattaforma online per ratificare qualcosa che è stato deciso altrove, come troppo spesso accade” attacca il senatore fuoriuscito dal Movimento e ora nel gruppo misto Gregorio De Falco “Paragone ha ragione sul fatto che Di Maio ha troppi incarichi, ma non coglie il senso. Il problema è la qualità degli incarichi. Se un soggetto ricopre la posizione di capo politico e una delle principali cariche di governo è in conflitto di interessi, in un partito così non si svilupperà mai una dinamica democratica”.De Falco vede i 5 stelle una situazione di grande difficoltà e crede che vi siano alcune scelte non più differibili per la leadership pentastellata:
“La scelta migliore per la Lega è che rimanga l’attuale classe dirigente del movimento. In discussione non è la persona di Luigi Di Maio ma la linea politica, che ha portato il M5S per mesi a seguire in maniera supina la linea politica della Lega, votando l’inguardabile come la legittima difesa, il decreto sicurezza e una legge di bilancio analizzata in appena 3 ore” spiega. “Oggi il M5S è in un cul de sac: qualunque soluzione è perdente, ma almeno bisogna prepararsi per il dopo. Il M5S non si smarchi, e può farlo tornando a essere se stesso, anche al di fuori della campagna elettorale. 2 mesi su 12 non bastano, e le elezioni dimostrano che l’incoerenza viene punita”.