Nazionalizzazione della Lega, voto del Sud e ritorno della zona rossa. Tutte le incognite Europee secondo Giovanni Diamanti

“La vittoria di un partito non è determinata dal dato puro ma dalle aspettative che si creano attorno al risultato” a spiegare il valore e la relatività dei numeri nelle urne è Giovanni Diamanti, co-fondatore di Quorum Youtrend e analista politico. Ventinove anni, 9 dei quali passati tra numeri, previsioni e consenso, Diamanti dice a Servizio Pubblico che da queste Europee 2019 l’Italia uscirà “ancora più divisa”. Per Giovanni Diamanti sono tre i nodi da analizzare: cosa voterà il meridione dopo il risultato bulgaro che aveva premiato il Movimento cinque stelle, come Salvini completerà il processo di nazionalizzazione della Lega, da vedere se si rianimerà la zona rossa che era quasi scomparsa il 4 marzo 2018.

Totoeuropee >  Fai il tuo pronostico e vinci l’abbonamento per un anno a Internazionale

Le aspettative per la Lega sono molto alte, “ha registrato fino al 36% nei mesi scorsi”.  Per questo, anche se alle ultime elezioni politiche la Lega aveva raggiunto il 17% la soglia simbolica può essere il 30%“. Discorso inverso vale per il M5s che “verosimilmente perderà diversi punti rispetto alle ultime elezioni politiche” ma sappiamo già che è crollato nei sondaggi con delle pessime esperienze alle amministrative, quindi “l’asticella delle aspettative si è abbassata molto”. I 5s festeggeranno se manterranno il secondo posto sopra il Pd, “l’obiettivo di Di Maio e i suoi potrebbe essere il 25%“. Certo, se la Lega staccasse di 10 punti il M5s, sarebbe difficile mantenere in piedi gli attuali equilibri di governo.

Leggi anche> Sapelli, il premier per una notte del governo gialloverde: “Lega al 30%? Inutile se non ha potere di negoziare in Ue. M5s partito mediatico”

E la soglia di soddisfazione del PD? “Anche qui le aspettative sono piuttosto basse”, dice Giovanni Diamanti. Zingaretti ha vinto le primarie in un momento in cui il Partito Democratico era dato da alcuni sondaggi anche sotto il 17%. “In questo contesto andare sopra il 20% è la soglia della sufficienza“.