Torna l’incubo spread e con lui la rubrica di Gianni Dragoni “Attenti al Lupo”, che in questa prima puntata prova a rispondere a una domanda: chi minaccia il bilancio dello Stato? È Luigi Di Maio con il suo provvedimento-bandiera, il reddito di cittadinanza, o pesa di più sulle casse dello Stato “quota 100”, la riforma delle pensioni voluta da Matteo Salvini?
Il giornalista economico Gianni Dragoni prova a evidenziare i punti critici dell’uno e dell’altro provvedimento, mettendo sul piatto della bilancia il vero costo delle due riforme.
Reddito di cittadinanza: cosa è e come si ottiene
Il Reddito di cittadinanza è definito dal governo come “una misura di politica attiva del lavoro e di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale”. Si tratta di un sostegno economico ad integrazione dei redditi familiari, che viene associato ad un percorso di reinserimento lavorativo e sociale, tramite la sottoscrizione di un cosiddetto “patto per il lavoro” o un “patto per l’inclusione sociale”. I requisiti fondamentali riguardano innanzitutto la cittadinanza, in quanto per ottenerlo si deve essere necessariamente essere cittadino italiano o europeo o lungo soggiornante e risiedere in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 in via continuativa. C’è poi il requisito che riguarda l’ISEE, che non deve essere superiore a 9.360 euro annui, e parallelamente non si deve possedere un patrimonio immobiliare diverso dalla prima casa superiore a 30.000 euro e un patrimonio finanziario superiore a 6.000 euro. Il reddito familiare deve essere inferiore a 6.000 euro annui, moltiplicato per la scala di equivalenza. La soglia del reddito è elevata a 9.360 euro nei casi in cui il nucleo familiare risieda in una abitazione in affitto.
Quota 100: in pensione prima dei 67 anni
“Quota 100” è un meccanismo che permette il pensionamento prima che siano stati maturati i requisiti di anzianità, 67 anni di età per gli uomini e 66 anni e 7 mesi per le donne con 20 anni di contributi, o di contribuzione, con 43 anni di contributi per gli uomini e 42 anni e 3 mesi per le donne. Con “Quota 100” è possibile sommare l’età anagrafica del lavoratore a quella contributiva: i requisiti per accedere a “Quota 100” sono l’età minima di 62 anni e un’anzianità contributiva di almeno 38.
Per chi accede a “Quota 100” non è possibile, fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia, cumulare altri redditi diversi da quelli per lavoro occasionale, fino a 5 mila euro massimo.
Spread: il ritorno sopra i 280 punti base
Giovedì 7 febbraio dopo un’apertura in lieve calo a 269 punti lo spread Btp/Bund ha chiuso la giornata in rialzo a quota 283 punti, ai massimi da due mesi. Sul differenziale hanno pesato le stime della Commissione europea che hanno tagliato la crescita dell’Italia allo 0,2% per il 2019.