I privilegi delle banche italiane: l’editoriale di Marco Travaglio

Privilegi delle banche italiane

Secondo Marco Travaglio l’operato di Monti non sta operando all’insegna dell’equità: mentre il suo governo aumenta le tasse e promette liberalizzazioni, i privilegi delle banche italiane non vengono toccati. Al contrario beneficiano di prestiti dalla Bce a tassi d’interesse irrisori e i loro investimenti sono garantiti dallo Stato. Intanto evadono miliardi di euro. L’editoriale del giornalista per Servizio Pubblico.

I privilegi delle banche italiane

“Monti parla di liberalizzazioni: così c’è più concorrenza, i prezzi si abbassano e tutti stanno meglio. Si parte dai tassisti e dalle farmacie. Deve essere uno scherzo” – ironizza Travaglio – “E’ evidente che non lo sta ancora dicendo ma partirà sicuramente dalle banche, la corporazione numero uno. Ecco perché ha riempito il suo governo di banchieri e affini: Fornero, Gnudi, Passera, Ciaccia. Loro di banche se ne intendono e sono convinto che cominceranno da lì. Magari faranno come Obama: impediranno alle banche di ricevere favori e soldi pubblici gratis senza dare nulla in cambio. Magari tasserà una tantum i bonus che sono stati incassati dai manager: ad esempio Profumo è uscito da Unicredit con una liquidazione di oltre 40 milioni di euro. vieterà di distribuire dividendi agli azionisti: sarebbe curioso se Intesa dopo aver distribuito miliardi andasse dalla Bce con il cappello in mano per chiedere liquidità”.