Come funziona il codice etico della Rai?

Codice etico della Rai

Scoop sensazionale: esiste un codice etico della Rai! Scoperto con Milena Gabanelli, rispolverato con Santoro e infine rinvenuto ad hoc per Celentano. Sono tanti i politici che negli ultimi anni hanno criticato e condannato aspramente Famiglia Cristiana. Eppure nessuno ha difeso quel giornale cattolico in quelle occasioni. Ma non finisce qui…L’editoriale di Marco Travaglio per Servizio Pubblico.

Il codice etico della Rai

Sul tema ecco la denuncia della Federazione Nazionale Stampa Italiana (Fnsi) datata 2004:

Un testo che pretende di essere vincolante come un contratto di lavoro senza essere mai stato discusso con le rappresentanze dei dipendenti. Basterebbe questo unico, fondamentale elemento di metodo per considerare irricevibile il “Codice Etico” che tutti i lavoratori della Rai hanno avuto insieme alla busta-paga. Ma anche fra le questioni di contenuto ce n’é almeno una che balza agli occhi come inaccettabile: il fatto che, fra gli obblighi dei destinatari del Codice, ci sia quello di “riferire tempestivamente ai superiori o al Direttore Generale (anche attraverso una Commissione stabile) qualsiasi notizia, di diretta rilevazione o riportata da altri, in merito a possibili violazioni delle disposizioni del Codice”. È una norma che rischia di avere effetti pesanti sulla vita dell’azienda. La Commissione istituita allo scopo rischia di diventare un ricettacolo di comportamenti poco nobili.