Luigi Lusi: “Non sono un santo, ho fatto il tesoriere”

Luigi Lusi
L'ex Margherita condannato in via definitiva

“Ho l’impressione che se lei parlasse succederebbe un casino”. Dice così il nostro Luca Bertazzoni rivolgendosi a Luigi Lusi in un’intervista esclusiva. Il senatore ex Pd ed ex tesoriere della Margherita risponde: “Sì, è così. Le cose non succedono per caso. Mantenevo la cassa perché eseguivo le cose che mi dicevano di fare. Che erano tra il lecito e l’illecito. Non sono un santo, ho fatto il tesoriere”.

Luigi Lusi, l’intervista a Servizio Pubblico

“Io ho gestito 214 milioni di euro, ne ho lasciati 20 in cassa, e sono 194. Facciamo finta che io ne abbia pagati, no quello è vero, sei di tasse e facciamo finta che io ne abbia presi sette. La somma fa tredici. Ne restano 181, li abbiamo usati tutti per pagare il personale e i telefonini?” spiega Luigi Lusi che poi si rivolge direttamente a Bertazzoni – “Facciamo finta che lei lavora con Santoro da 13 anni e per 13 anni ha cavalcato una zona d’ombra. Dopo 13 anni a un certo punto succede una cosa, non meglio definita, per cui Santoro dice “io non so niente, faceva tutto Luca”. Lei come si sentirebbe?”.

Luigi Lusi, la sentenza della Cassazione

Nel dicembre 2017 Lusi si è costituito nel carcere di Avezzano dopo una condanna in via definitiva. Sette anni di reclusione per Luigi Lusi: la Cassazione ha confermato la condanna per l’ex tesoriere della Margherita, sotto processo per appropriazione indebita. Era accusato di aver sottratto 25 milioni di euro dalle casse del partito e di calunnia nei confronti di Francesco Rutelli.

Lusi, confiscati beni per oltre 9 milioni

Nel febbraio 2019 sono stati confiscati beni mobiliari e immobiliari per un ammontare di oltre 9 milioni di euro, riconducibili a Luigi Lusi. Tra questi ci sono quote sociali e l’ intero patrimonio aziendale di una società di capitali, una villa a Genzano di Roma, del valore di circa 4,1 milioni di euro, 6 appartamenti, 1 box e 1 terreno ubicati a Roma e in provincia de L’Aquila, per un valore complessivo di circa 3,7 milioni di euro. E ancora: conti correnti, polizze assicurative e fondi d’investimento per circa 1,3 milioni di euro.

Il valore complessivo dei beni confiscati è di circa 9,2 milioni di euro. Si tratta degli stessi beni che erano stati sequestrati nel 2012, quando Lusi venne arrestato con la moglie e due commercialisti, con l’accusa di aver distratto fondi, per svariati milioni di euro, destinati al partito mediante un complesso sistema di false fatturazioni, realizzato attraverso alcune società a lui riconducibili.