Ospite di Servizio Pubblico, Ernestina in studio racconta le vicissitudini del marito Carmine, 48enne professore di Storia dell’arte che si è tolto la vita esasperato da anni di precariato. Tra concorsi, esami continui e l’amore per una professione difficile da esercitare: “A scuola si sentiva realizzato, i ragazzi lo amavano e lui amava i suoi ragazzi. Ma non ce l’ha fatta più, il lavoro non gli ha dato la dignità di uomo che cercava. Non riusciva a vedere nessun futuro per lui”.
Chi sono i precari della scuola
“Non si può stare così tanti anni senza avere la certezza di un qualcosa che ti fa andare avanti” – dice commossa la moglie di Carmine Cerbera – “Viveva sempre nell’incertezza di quello che sarebbe stato l’anno seguente. Tre ore in un istituto, quattro ore in un altro. Ogni anno per noi era un’attesa, io gli dicevo di farsi forza. In alcune scuole però la materia che insegnava era stata proprio abolita. E la persona che ho visto quando ha deciso di togliersi la vita non era lui…”. Infine un appello: “Al ministro Profumo chiedo di riflettere sulla storia di Carmine. Va trovato il modo di fare meno male possibile ai precari della scuola”.