Il triplice suicidio di Civitanova Marche: la crisi uccide

Triplice suicidio di Civitanova Marche

Civitanova Marche, città un tempo ricca, fa i conti con la crisi economica. Francesca Fagnani racconta per Servizio Pubblico il dramma della cittadina marchigiana dove la scorsa settimana due coniugi si sono uccisi a causa dei problemi economici che non riuscivano più a fronteggiare. La folla ai funerali e le grida: “È un assassinio di Stato. Hanno chiesto aiuto e non glielo hanno dato”.

Il triplice suicidio di Civitanova Marche

Repubblica racconta così l’episodio di cronaca:

Una tragedia nella tragedia nel giro di poche ore per una famiglia di Civitanova Marche. Due coniugi si sono tolti la vita, impiccandosi, uno accanto all’altro, in uno stanzino vicino al garage di casa. Lui, Romeo Dionisi, aveva 62 anni ed era un esodato. Lei, Anna Maria Sopranzi, 68, viveva con una pensione modesta. Poco dopo il fratello della donna, Giuseppe, 72 anni, appresa la notizia si è a sua volta ucciso gettandosi in mare. A scoprire i corpi dei due coniugi sono stati i vicini di casa che hanno avvertito i carabinieri. Per gli investigatori non ci sono dubbi. I due erano in difficoltà economiche e avevano più volte manifestato il loro disagio. Il corpo senza vita del fratello della donna è stato recuperato dalla Capitaneria di porto. Inutili di tentativi di rianimarlo.

Prima di togliersi la vita, i coniugi hanno lasciato un biglietto in cui hanno chiesto perdono per il loro gesto e indicato il luogo, in cui trovare i loro corpi. Il biglietto, sul quale avrebbero anche lasciato il numero di cellulare della sorella di lei, era stato appoggiato accanto a un’auto, nel garage, in modo da essere visto. La coppia abitava nello stesso palazzo del presidente del consiglio comunale di Civitanova Marche, Ivo Costamagna, che di recente aveva parlato con loro e li aveva invitati in Comune per parlare con i servizi sociali. Ma la coppia aveva risposto che non lo avrebbero fatto perché si vergognavano.