Vincenzo Scarantino: il falso pentito di via D’Amelio ospite di Michele Santoro

"Non gli ho mai creduto. Più che contrabbandare sigarette non ha mai fatto" dice oggi su di lui in un'intervista il collaboratore di giustizia Santino Di Matteo

“Ho detto subito che Vincenzo Scarantino mentiva sulla strage di Via D’Amelio, da siciliano non capivo cosa dicesse. La ragione me l’hanno data dopo 25 anni”. Santino Di Matteo torna sulla testimonianza del falso pentito di via D’Amelio in un’intervista per il telegiornale di Tv2000. “Venticinque anni fa io ho avuto un confronto con Scarantino” ha spiegato di Matteo “e quando ha finito di parlare ho detto: ‘Guardate che questo non fa parte di nessuna organizzazione. Questo più che rubare ruote di scorta, radio delle macchine o vendere qualche pacchetto di sigarette di contrabbando, non ha fatto. Questo non sa, ve lo dico io”

Violenza sessuale, assolto Scarantino. Era stato arrestato dopo una puntata di Servizio Pubblico

Vincenzo Scarantino è stato assolto in appello dal Tribunale di Torino dall’accusa  di violenza sessuale. L’accusa riteneva che Scarantino avesse abusato nel novembre del 2013 di una donna diversamente abile, ospite di una comunità in cui all’epoca stava prestando servizio.  Scarantino fu arrestato nella notte fra il 30 e il 31 gennaio 2014, fuori dagli studi di Cinecittà, dopo avere raccontato per la prima volta in diretta a Servizio Pubblico di Michele Santoro di essere stato costretto ad autoaccusarsi per la strage di via D’Amelio da uomini appartenenti alle forze dell’ordine. L’avvocato difensore Gianluca Orlando commenta: “Ha già pagato abbastanza con 15 anni in galera da innocente”.

Chi è Vincenzo Scarantino, il falso pentito di via D’Amelio

Scarantino è un picciotto di borgata quando nel 1992 viene arrestato per la strage di via D’Amelio. Dopo un anno di carcere duro a Pianosa, decide di collaborare spiegando per filo e per segno come e perché sia stato organizzato l’omicidio Borsellino. La sua testimonianza ha sancito ergastoli e scritto una delle pagine più buie della storia del nostro Paese, quando, a sorpresa, decide di ritrattare tutto puntando il dito contro poliziotti e magistrati che, a suo dire, lo avrebbero costretto a testimoniare ciò che non aveva mai fatto, visto o sentito. Scarantino – nell’intervista esclusiva di Dina Lauricella – racconta in video per la prima volta di come un gruppo di poliziotti lo facesse studiare, lo preparasse agli interrogatori. “Le sere prima mi leggevano tutto e io dovevo memorizzare tutto quello che sentivo”.
Vincenzo Scarantino è stato arrestato alla conclusione della puntata del gennaio 2014 di Servizio Pubblico “Lo Stato Criminale”: l’accusa era violenza sessuale ai danni di un’ospite della comunità presso cui servizio come operatore. Nei giorni successivi all’arresto dichiarò: “Hanno creato il mostro di via d’Amelio e vogliono creare il mostro della violenza sessuale. Il 24 aprile 2015 è stato assolto, perché il giudice ha ritenuto che la ragazza fosse consenziente.