“La lobby gay esiste all’interno della Chiesa, è un dato di fatto evidente”. Accanto alla stazione Termini c’è una delle basiliche più importanti di Roma, Santa Maria degli Angeli, dove si svolgono la maggior parte dei funerali di Stato. Ma i ragazzi che si prostituiscono lì intorno la chiamano in un altro modo: chiesa Bancomat. Don Ariel Stefano Levi racconta il giro di prostituzione gay intorno a quella chiesa.
Don Ariel Stefano Levi: l’intervista a Servizio Pubblico
“Non esitai ad accorgermi che il parroco di questa basilica, con i proventi della basilica stessa, manteneva un nutrito giro di giovani marchettari gay. Non era elemosina, li foraggiava di soldi e altro ancora: la cosa era nota alla Polizia e alla Digos con cui ho parlato. Scoperto ciò sono stato mosso da un imperativo di coscienza a cui non potevo sottrarmi: mi sono allora rivolto prima al mio vescovo poi al vicariato di Roma con prove, documenti e testimoni” – racconta Levi a Servizio Pubblico – “Il risultato di questa dolorosa e squallida storia è che io sono stato allontanato mentre il soggetto in questione è rimasto al suo posto per un altro anni ancora. Poi lo hanno mandato in una parrocchia che conta più di 10mila fedeli. Io non sono tipo da lettere anonime o interviste a volto coperto; la mia relazione dettagliata è arrivata a tutti”.