“È un’infame calunnia che dire Berlusconi sia un frodatore fiscale. Lui non nasce evasore, nasce corruttore. Poi è ovvio che per corrompere occorrono fondi neri, visto che le tangenti non si possono mettere a bilancio. Dunque non si possono dichiarare al fisco”. L’editoriale di Marco Travaglio nel corso della puntata di Servizio Pubblico.
Berlusconi corruttore
“Chi l’ha detta questa cosa? L’ha detta lui nel 2003” – spiega Travaglio – “Disse: ‘Milano negli anni 70 era un calvario. Dovevi far passare la pratica da un ufficio all’altro e qualche ci dovevi andare con l’assegno in bocca’. E lui da palazzinaro di pratiche ne doveva sbrigare parecchie per costruire Milano Due. Il 12 novembre 1979 si presentano ai cantieri della Edilnord tre sottufficiali della Guardia di Finanza: trovano un omino con pochi capelli e molta brillantina che è Berlusconi, iscritto da un anno alla Loggia P2. I finanzieri vogliono chiarimenti su alcune fidejussioni personali in favore di due società. Lui fa lo gnorri e si spaccia per progettista, quando invece è il padrone. Anziché ridergli in faccia e approfondire le indagini si bevono tutto e chiudono l’ispezione in un mese. Chi sono quei tre finanzieri? Il colonnello Salvatore Gallo, anche lui iscritto alla P2. Il capitano Alberto Corrado poi arrestato nel 1994. Il terzo è il maggiore Massimo Maria Berruti che quattro mesi dopo il blitz lascia la GdF e cambia mestiere. Diventerà avvocato del gruppo Fininvest”.