Verzini, ex avvocato di Ruby: “Berlusconi pagò 5 milioni a Karima e il fidanzato”

Egidio Verzini
La rivelazione all'Ansa: "2 milioni andarono a Luca Risso e 3 alla ragazza tramite una banca di Antigua. L'operazione diretta da Ghedini"

Egidio Verzini, ex avvocato di Karima El Mahroug, ha dichiarato oggi all’agenzia Ansa di aver deciso “di rinunciare all’obbligo del segreto professionale” sul caso per un dovere “etico e morale” e rivela che Ruby avrebbe ricevuto nel 2011 “un pagamento di 5 milioni di euro da Silvio Berlusconi  eseguito tramite la banca Antigua Commercial Bank di Antigua su un conto presso una banca in Messico”. Verzini entra nel dettaglio spiegando che 2 dei 5 milioni sarebbero “stati dati a Luca Risso”, l’ex compagno di Ruby, mentre la restante parte sarebbe “stata fatta transitare dal Messico a Dubai” e apparterrebbe esclusivamente a Ruby.
Verzini è stato il legale della ragazza per circa due mesi fra il giugno e luglio 2011, rimettendo poi il mandato perché “era venuto meno il rapporto di fiducia”.
In questa intervista rilasciata a Walter Molino per Servizio Pubblico  Verzini rivelava che Ruby era disposta a raccontare la sua verità e a costituirsi parte civile sulla vicenda che coinvolgeva l’ex primo ministro Silvio Berlusconi, ma che era stata poi fermata da “interventi esterni”e sono esclusivamente di Ruby». Lo dichiara all’Ansa l’avvocato Egidio Verzini, che 7 anni fa fu legale della giovane e che ha deciso «di rinunciare all’obbligo del segreto professionale» sul caso per un «dovere etico e morale».

L’avvocato Verzini è stato legale di Ruby tra giugno e luglio del 2011 (il processo a Berlusconi, finito con un’assoluzione definitiva, era iniziato in aprile). Dopo questa data comunicò che era «venuto meno il rapporto di fiducia» con Karima El Mahroug e lasciò l’incarico. Un paio d’anni dopo raccontò che Ruby voleva «costituirsi parte civile» ma che c’erano «stati degli interventi esterni».
Oggi Verzini racconta così quella che definisce “l’operazione Ruby”: “Fu interamente diretta dall’avvocato Ghedini con la collaborazione di Luca Risso (messo al fianco di Ruby per controllarla) e prevedeva in origine il pagamento di 7 milioni di euro, di cui 1 milione per me ed 1 milione per la persona incaricata da Ghedini di accompagnarmi nell’operazione”.  Verzini sostiene di aver quindi proposto una “diversa linea difensiva diversa (legale e non illegale) che prevedeva la costituzione di parte civile nei confronti di Emilio Fede e, al momento del pagamento, conseguente rinuncia, proposta che Ruby aveva condiviso ed accettato. La mia proposta è stata rigettata da Ghedini-Risso, pertanto non ho proseguito nell’operazione come da loro prospettata, in quanto il rischio professionale e personale per me era altissimo”.

Egidio Verzini a Servizio Pubblico

L’avvocato racconta che Ruby era pronta ad ammettere di essersi prostituita a casa Berlusconi. Ma ci furono pressioni e interventi esterni, non solo sulla ragazza ma anche nei suoi confronti. “La strategia era quella di costituirsi parte civile contro Fede e confessare la prostituzione. Ruby ha subito un grosso danno anche mediatico da questa vicenda” – spiega l’ex legale di Karima El Mahroug – “Poi cambiò idea e cambiò avvocato. Il cliente può fare ovviamente ciò che vuole. Pressioni? Sì, ne ho subite ma non ne posso parlare”. Verzini ha lo studio in un piccolo comune nel veronese, Illasi: “Come ha fatto Ruby a trovarmi fin lì? Bella domanda, cosa posso dirle?”. Un piccolo dettaglio: Illasi è il paese di Don Verzè, figura storicamente vicina a Berlusconi.