Il M5S e l’espulsione dei dissidenti

“Dopo svariate segnalazioni dal territorio di ragazzi, di attivisti, che ci dicevano che i 4 senatori Battista, Bocchino, Campanella e Orellana si vedevano poco e male, i parlamentari del M5S hanno fatto un’assemblea congiunta decidendo l’espulsione dei suddetti senatori. A me dispiace, perché in fondo non c’è niente di drammatico, però non sono più in sintonia con il MoVimento: “fate alleanze … perché non ha fatto alleanze con Letta … perché non fate“. Tutte persone che sul palco quando c’ero io dicevano esattamente il contrario, dicevano: “a casa tutti“, facevano degli olà che fulminavano. Sono cambiati, si cambia, non è mica detto. Si terranno tutto lo stipendio, 20.000 euro al mese fanno comodo, capisco anche quello. Non capisco le motivazioni ideologiche: “Grillo non si fa mai vedere, Grillo dall’alto, il blog di Casaleggio“. Queste sono cazzate, non sono motivazioni ideologiche”. Queste le parole di Beppe Grillo, che lancia la scomunica dei 4 senatori dissidenti, consegnando l’ultima parola alla rete. Il movimento però è spaccato: queste le posizioni di Battista, Bocchino, Campanella e Orellana critiche nei confronti della diarchia Grillo-Casaleggio, esposte negli scorsi mesi a Servizio Pubblico, in tempi non sospetti