Insicurezza Brescia. Rapine e furti all’ordine del giorno

insicurezza Brescia
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Insicurezza Brescia. “I carabinieri sono pochi e mal pagati. E per cosa? Per proteggere noi”. Il racconto di un abitante di Chiari, provincia di Brescia, che lamenta l’insicurezza in cui vive la zona del bresciano. Rapine nei negozi e furti nelle case sono all’ordine del giorno. Settanta chilometri di territorio controllati solo da 7 gazzelle dei carabinieri. Tutti i supermercati sono stati presi d’assalto. I ladri non si preoccupano delle telecamere di sorveglianza e degli allarmi. Sanno che le forze dell’ordine saranno in costante ritardo.

Insicurezza Brescia

“È stata una tragedia annunciata”. Parla Federica Pagani, vedova di Pietro Raccagni, ucciso nella sua abitazione di Pontoglio nel bresciano, da due ladri. “Stavano cercando di rubarci l’auto. Hanno sparato a mio marito e anche quando l’hanno visto cadere mortalmente, il loro obiettivo è rimasto lo stesso”. Il macellaio è rimasto per undici giorni in coma e poi è morto. “Non ci sentiamo più protetti in casa nostra”. A pochi metri di distanza da lì si trova una caserma dei carabinieri i cui lavori sono iniziati ma mai finiti. Costo dell’opera: 1,6 milioni di euro, e mancano ancora 600 mila.

Omicidio Raccagni

“Un furto deve essere punito severamente e con pene certe”. La moglie di Pietro Raccagni, rivolge un appello al ministro Orlando e chiede che ci sia maggiore certezza del diritto. “Se ci sono le leggi – dice – queste devono essere applicate. E devono essere sufficientemente punitive. In Italia è tutto troppo lecito”. Riferendosi poi all’escalation di furti nel bresciano parla della paura della gente e della mancanza di sicurezza. “Ci sono persone che non dormono perché hanno subito un furto e non si sentono sicure nelle loro case”.