Guzzanti sulla trattativa Stato-mafia. Gli italiani sono ancora convinti che quando si parla di trattativa Stato – Mafia si faccia ancora riferimento alle stragi degli anni ’90. Questa idea, secondo la regista romana, è totalmente sbagliata.
“Leggendo molti commenti sul web molti italiani pensano che quando si parla di trattativa si parli delle stragi del 1992 e ’93. E si chiedono perché continuiamo a parlarne visti tutti i problemi che ci sono oggi dal lavoro alla crisi. Pensano sia una passione archeologica”.
Guzzanti sulla trattativa Stato-mafia
“Invece quando si parla di trattativa si parla di un momento molto speciale per questo paese in cui finalmente le cose stavano cambiando. Anzi il cambiamento sembrava inevitabile. E poi ecco le stragi che probabilmente vengono anche progettate dall’interno delle Istituzioni e non solo coperte. Queste stragi bloccano il cambiamento”.
“Hanno bloccato il cambiamento”
L’analisi di Sabina Guzzanti continua: “Il potere è rimasto nelle stessi mani, il capitale lo stesso. Tutto questo ha una matrice che coinvolge anche la mafia ma non è solo mafiosa. Lo sviluppo delle indagini ci conducono ad un’ala eversiva di massoneria, di terrorismo di estrema destra, di servizi segreti deviati. Un’ala eversiva che in questo paese è sempre stata forte e con la violenza ha sempre bloccato il cambiamento”.