Bonafè su Forza Italia: “Preda di faide. Mattarella è nome condiviso”

Bonafè su Forza Italia
Bonafè su Forza Italia

Bonafè su Forza Italia. Cosa c’è dietro il nome di Mattarella? Una linea che Renzi ha voluto tracciare tra sé e Berlusconi? E le faide all’interno del Pd sono sopite o esistono ancora?

Risponde l’eurodeputata Simona Bonafè: “Iniziamo col dire che l’operazione di Renzi è andata a buon fine. Oggi abbiamo un Presidente della Repubblica eletto con un’ amplissima maggioranza in Parlamento. La storia personale di Mattarella parla da sola. Per arrivare al suo nome è stato scelto un metodo molto trasparente, impostato fin dall’inizio. Renzi ha sempre detto che avrebbe proposto un nome ampiamente condiviso”.

Bonafè su Forza Italia

“Io rispetto i travagli interiori dei partiti ma penso che Forza Italia non l’ha distrutto il Pd di Renzi. Piuttosto penso sia preda di faide e discussioni interne. Noi del Partito Democratico pensiamo che per alcune riforme sulle regole comuni come la revisione della Costituzione e della legge elettorale, sia necessara la più ampia condivisione. Forza Italia l’anno scorso ha aderito a questo processo riformista e spero continui perché è una grande opportunità per cambiare il nostro paese”.

L’operazione Mattarella

I semi-ultimatum di Berlusconi non spaventano Renzi, che ha fatto un capolavoro sull’elezione del Presidente della Repubblica e ha ricondotto Alfano all’ovile. Ha recuperato quattro punti nei sondaggi. Renzi è sicuro dei suoi numeri e della sua maggioranza. I retroscena di Nazareno Renzoni.

“Renzi ripete ma Berlusconi vuole rompere davvero? Allora le riforme le facciamo a maggioranza e poi li asfaltiamo con il referendum. Matteo azzarda perché ha in mano le carte di ricambio. Un vero e proprio piano B. Alfano ha assicurato Renzi dicendo rimarrà nel governo anche in caso di rottura con Forza Italia. E ora sta pure pensando a un rimpasto. Agli affari regionali vuole mettere una giovane a farsi le ossa. O l’Ascani o la Paris e farlo diventare un ministero del mezzogiorno con più deleghe. Alle infrastrutture se Lupi si dedica al partito mette uno del Partito Democratico. Il Nuovo Centro Destra non perderebbe un ministero perché metterebbe Quagliariello all’Istruzione. La Finocchiaro è perfetta per la Giustizia mentre Orlando dai lasciamo perdere…”.