La lotta impari della capitaneria libica: 2 barche contro centinaia di scafisti

La lotta impari della capitaneria libica migranti
La lotta impari della capitaneria libica

Zuara, la lotta impari della capitaneria libica. La città della Libia nord-occidentale, è diventata negli ultimi anni uno dei principali snodi dell’immigrazione clandestina. Da qui partono centinaia d’imbarcazioni cariche di migranti dirette verso Lampedusa. La guardia costiera locale ha a disposizione solo una nave e un gommone per presidiare 100 km di costa. “Sono anni che chiediamo una tecnologia più avanzata, non abbiamo neppure i radar” racconta un ufficiale, mostrando tre grandi barconi attraccati alla banchina. “Uno di quei pescherecci lo abbiamo fermato tre volte. Gli italiani dopo aver salvato i migranti lo hanno rimandato indietro con lo scafista a bordo”. Il racconto di Luca Bertazzoni.

L’inferno in Libia

Il reportage di Luca Bertazzoni. Oggi la Libia è nel caos. Due governi, quello di di Tobruk e quello di Tripoli, si contendono la legittimità. L’uno accusa l’altro di stare dalla parte dell’Isis. Intanto migliaia di persone si accalcano sul confine con la Tunisia per scappare dalle minacce del terrorismo islamico. Ma la maggior parte di loro vengono bloccate alla frontiera. “La Tunisia non ci vuole – dicono in molti – ma non possiamo andare verso l’Egitto, finiremmo nelle mani dell’Isis”. Gli esponenti dello Stato Islamico controllano la parte orientale del Paese e si sono spinti fino a Sirte, dove occupano interi quartieri.