Vincenzo De Luca su Bindi: “Infame, da uccidere. Mi ha definito impresentabile. Con me solo gente perbene”

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Vincenzo De Luca. E’ bufera sul governatore Pd della Regione Campania. Vittima dei suoi strali verbali è ancora una volta la presidente della commissione Antimafia, Rosy Bindi. Un anno e mezzo fa, alla vigilia delle elezioni regionali del 2015, Rosy Bindi inserì De Luca nella lista degli impresentabili perché ai tempi era imputato nel processo legato alla vicenda Sea Park. Tornando sull’accaduto in un’intervista andata in onda a Matrix, l’ex sindaco di Salerno usa parole durissime.

“Fu una cosa infame, da ucciderla. Abbiamo perso l’1.5%-2% di voti. E’ stato un atto di delinquenza politica, non c’entra niente con la moralità. E’ stato un attacco al governo”. Il governatore della Campania è poi intervenuto con una nota dove “riconferma il rispetto” nei confronti dell’onorevole Bindi parlando di quanto accaduto a Matrix come di un “atto di delinquenza giornalistica”.

La reazione di Renzi

Minacce talmente pesanti da costringere tutto il partito a voltargli le spalle all’improvviso. In serata è arrivata la condanna anche da parte del premier Matteo Renzi. Al Tg1 ha sottolineato che le parole di De Luca “sono totalmente inaccettabili, solidarietà piena a Rosy Bindi”. A chiudere la polemica è la stessa Bindi che ha evitato di rispondere a De Luca preferendo concentrarsi sugli attestati bipartisan di solidarietà: “Grazie a tutte e tutti per la vostra solidarietà. Mi ha fatto bene”. Vincenzo De Luca, intervistato sulla questione degli impresentabili nella puntata di Servizio Pubblico andata in onda il 7 maggio 2015, aveva risposto così: “Io sono un modesto artigiano della politica. Io non ho ereditato i voti di Cosentino né ricevo quelli della camorra. Nella mia lista ci sono esponenti della destra storica ma non sono fascisti. D’altronde chi sta con me ha fatto una scelta di vita prima che politica”.