Fake News: Bruno Vespa, Mps e Veneto Banca

L'editoriale di Gianni Dragoni

FAKE NEWS: MPS, BRUNO VESPA E VENETO BANCA

di Gianni Dragoni

A proposito di fake news. A Porta a Porta il 6 dicembre, prima di intervistare Maria Elena Boschi su Banca Etruria, Bruno Vespa ha detto, per rassicurare i risparmiatori che hanno perso un sacco di soldi :“Facciamo un po’ d’ordine sulle banche”.

E partiamo dal Monte dei Paschi. Ma “lì i risparmiatori _ secondo Vespa _ non ci hanno rimesso, perché lo Stato ha ricapitalizzato, ci ha messo dei soldi. E i risparmiatori che avevano comprato le famigerate obbligazioni non garantite (..), subordinate, sono stati rimborsati al 92% circa” con nuove obbligazioni, e per il restante 8% con azioni. “Quindi _ per usare le parole di Vespa _ bene o male qui rovine non ce ne sono state”. E’ vero o no quello che ha detto Vespa mentre la Boschi annuiva?

Di sicuro Vespa non si riferiva alle azioni della banca di Siena. Dal 2010 al 2015 Mps ha fatto tre aumenti di capitale per 10 miliardi di euro. A fine 2016 in Borsa le azioni Mps sono state sospese. I 10 miliardi messi dai risparmiatori sono stati quasi azzerati dalle perdite della banca, perché le azioni hanno perso il 98% del valore. Quindi ogni  mille euro investiti in azioni Mps i risparmiatori hanno perso 980 euro.

Allora forse Vespa non si riferiva alle azioni vere e proprie, ma alle obbligazioni subordinate. Ci sono 2 miliardi e 160 milioni di euro di obbligazioni che Mps ha venduto ai risparmiatori nel 2008, quando ha comprato Antonveneta. E queste obbligazioni sono diventate carta straccia. Lo Stato le ha rimborsate con nuove obbligazioni, più garantite. Ma solo per un miliardo e 536 milioni di euro, cioè solo per il 71% del valore dei vecchi bond. Per ogni mille euro spesi in obbligazioni subordinate di Mps ogni risparmiatore ha ricevuto nuove obbligazioni per 710 euro, quindi ha subìto una perdita di 290 euro, cioè del 29 per cento.

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Vespa ha detto poi che “Popolare di Vicenza e Veneto banca sono state comprate da Intesa però i risparmiatori ci hanno rimesso un sacco di soldi, quasi tutto”.

E’ vero quanto ha detto Vespa mentre la Boschi sempre annuiva, che i risparmiatori nelle banche venete ci hanno rimesso quasi tutto? Tra i soci di Veneto Banca c’era anche Bruno Vespa. Lui ha perso tutti i soldi come gli altri risparmiatori?

Vespa nel luglio 2013, con la moglie e i figli, ha venduto 279.484 azioni. E Veneto Banca guidata da Vincenzo Consoli gliele ha comprate e gli ha pagato 11 milioni e 332mila euro, in media 40,54 euro per azione, il prezzo massimo raggiunto dalle azioni della banca, e questo proprio mentre gli altri soci sono rimasti in trappola.

Lo ha rivelato sul Fatto Giorgio Meletti. Vespa ha detto che in Veneto Banca in totale ci ha rimesso 213mila euro e che non ha ricevuto favoritismi. Dalle indagini però è emerso che diversi soci, i Vip, avrebbero scavalcato le liste di attesa e la banca ha ricomprato le loro azioni prima del disastro.

Di sicuro Vespa è stato fortunato. Perché ha recuperato 11 milioni e 332mila euro. Invece quasi tutti gli 80mila piccoli azionisti della banca hanno perso 5 miliardi. Se Vespa fosse stato uno di questi 80mila piccoli azionisti difficilmente sarebbe ancora amico di Consoli com’è. Insieme avevano anche una masseria in Puglia. Immaginate Consoli chiuso nella stessa masseria con 10 piccoli azionisti della banca?