La vicenda riguarda due assegni circolari da 367 mila euro, staccati nel 2013 dall’immobiliarista e intestati alla moglie di Marra: i giudici hanno stabilito che quella somma, poi utilizzata per l’acquisto di un appartamento in via dei Prati Fiscali, era una mazzetta e non un prestito fra amici, come sostenuto invece dalla difesa dell’imputato. Marra aveva restituito la somma al costruttore solo quattro anni più tardi, a processo in corso.Nel 2009 Marra era riuscito a ottenere un forte riduzione sul prezzo di acquisto di un appartamento in zona Eur: valutato 1,2 milioni di euro, l’immobile era stato pagato dall’ex funzionario comunale solo 700 mila euro, con uno sconto di mezzo milione. Sull’episodio è scattata la prescrizione, ma i magistrati l’hanno ritenuto importante per far luce sulla vera natura dei rapporti fra Marra e Scarpellini.
Marra è stato anche figura chiave del processo che ha coinvolto Virginia Raggi per la promozione concessa a Renato Marra, fratello di Raffaele, da cui a sindaca è uscita assolta. L’ex funzionario capitolino dovrà risarcire il Campidoglio per 100 mila euro e i giudici della II sezione penale hanno disposto la confisca dell’appartamento di via dei Prati Fiscali.