Diciotti, voto degli iscritti M5S. Lo storico Aldo Giannuli: “C’è il rischio di manipolazioni”

Quale sicurezza c'è sul voto on line degli iscritti M5s sulla piattaforma Rousseau? Risponde lo storico vicino al Movimento dei primordi: "Voto esposto a ogni sorta di manipolazione"

Il voto sul caso Diciotti su Rousseau è a “rischio di manipolazioni“. Aldo Giannuli, storico, politologo ed esperto di servizi segreti, è stato vicinissimo al Movimento 5 stelle dei primordi conoscendo personalmente Roberto Casaleggio – oltre che Grillo e Di Maio – e condividendo con lui l’impostazione iniziale. Il professore, sceso dal carro del M5s subito dopo le elezioni 2018, parla della sicurezza del voto on-line sulla piattaforma Rousseau. Secondo lo storico il voto sul caso Diciotti degli iscritti, è un voto “esposto a ogni sorta di manipolazione“. Lunedì 18 febbraio, gli iscritti 5 Stelle sono chiamati a esprimersi sull’autorizzazione a procedere nei confronti del ministro Salvini. Ma chi sono gli iscritti alla piattaforma Rousseau? Chi può votare? Che affidabilità ha questo voto?

Voto Diciotti, Giannuli: “Possibili intrusioni”

Il professore Giannuli vicino al M5s non mette in discussione la buona fede di chi manda avanti la piattaforma, il problema è il voto on line in sé. “C’è il rischio di intrusioni come è già successo. L’elettore è controllabile e non si può certificarne l’identità”. Senza contare che siamo in epoca di guerra coperta e di  hackeraggio. Come fai a fidarti di uno strumento del genere? Ed infatti la piattaforma Rousseau durante il voto sul caso Diciotti è andata in tilt. Troppe le persone connesse dove oggi gli iscritti 5 Stelle sono chiamati a esprimersi sull’autorizzazione a procedere nei confronti del ministro Salvini. Mentre da Bologna arriva la notizia che una Dora Palumbo, consigliere comunale che ha lasciato il Movimento 5 stelle a giugno 2018, è riuscita a votare comunque

Diciotti, iscritti M5S al voto

Lunedì 18 febbraio gli attivisti del Movimento 5 stelle sono chiamati a votare sul delicato caso della Diciotti. Un voto che arriva prima di quello della Giunta per le immunità del Senato che dovrà decidere sull’autorizzazione a procedere in giudizio richiesta per il ministro dell’Interno Matteo Salvini. Il Tribunale dei ministri vuole processare il vice premier per sequestro di persona. Sul banco c’è la gestione dello sbarco della nave Umberto Diciotti.  Nell’agosto 2018 la nave della guardia costiera italiana è rimasta bloccata per dieci giorni, dal 16 al 25 agosto,  con 177 migranti a bordo, prima in mare e poi al porto di Catania. La decisione ultima sarà presa dalla Giunta martedì 19 febbraio.