Luciana Castellina: “Congresso di Verona è una sagra medievale. Reazione alla rivoluzione femminile in atto”

L'intervista alla giornalista, politica di Sinistra Italiana, parlamentare comunista: "Questo congresso delle famiglie sarà un boomerang terribile per i poveretti che l'hanno organizzata"

Giornalista, politica, nella direzione nazionale di Sinistra Italiana, Luciana Castellina parla del Congresso delle famiglie di Verona: “Sarà un boomerang terribile per i poveretti che l’hanno organizzata”. Il World Congress of Families  vede schierati a favore della “famiglia naturale” – quella formata da uomo e donna –  da Massimo Gandolfini, leader del Family Day, al senatore Pillon  (quello di “aborti zero”) fino al vicepremier Matteo Salvini ai ministri Lorenzo Fontana e Marco Bussetti, più la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.

Castellina: “Congresso di Verona è una sagra medievale”

Per Luciana Castellina quella di Verona è una “sagra medievale” ma soprattutto un “boomerang terribile per i poveretti che l’hanno organizzata perché sono riusciti a far mobilitare non solo le donne, ma anche persone nelle file dello stesso governo che l’ha patrocinata”. Senza contare che coloro che hanno organizzato il congresso “sono i primi a andare in giro con tre fidanzate alla settimana, hanno figli senza essere sposati, diventando loro stessi un paradosso”.

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Questo disegno sulla famiglia e sulla donna è politicamente grave

“La cosa grave non è quello che pensano si dovrebbe fare con la sessualità, con la famiglia, dell’aborto, dei figli, – ragiona Castellina – perché ciascuno è libero di organizzare la sua esistenza come meglio crede”. Il punto è tutto politico quando “pretendono di imporlo per legge in un paese laico per Costituzione”. Si tratta del ddl Pillon, della messa in discussione di aborto, divorzio, gestione dei figli, tutte conquiste della rivoluzione femminile. “Non c’è rivoluzione senza spargimento di sangue. Questa è una reazione al cambiamento che stava avvenendo“.

Luciana Castellina però si sente sicura, “mi fido delle mie sorelle donne” che non permetteranno che siano lesi i loro diritti. “Non posso essere a Verona, ma ci sono con il cuore”.

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