Tornano online le foto hot di Giulia Sarti. Un orrore che il M5S e tutti noi dovremmo combattere

Dopo l’esplosione del nuovo caso scontrini e l’archiviazione delle accuse nei confronti di Bogdan Tibusche, l’ex fidanzato cittadino romeno che l’onorevole ha indicato come responsabile dei mancati rimborsi al fondo del microcredito, l’onorevole riminese del MoVimento 5 Stelle Giulia Sarti è tornata sulla graticola.

In attesa delle decisioni dei probiviri sulla sua permanenza nel M5S, infatti, molti in rete hanno sfogato la loro frustrazione insultandola con epiteti orribili, ma, soprattutto, su Internet hanno ricominciato a circolare le fotografie che la ritraevano in pose esplicite e che risalgono al 2013, quando la Sarti venne derubata di tutto il contenuto della sua casella di posta virtuale che poi cominciò a circolare su Internet.

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Qualunque errore abbia commesso la deputata, nessuno merita la gogna pubblica come quella che sta subendo, con una macchina del fango che si accende a intermittenza, visto che questi stessi scatti erano stati oggetto di un’altra denuncia nel febbraio 2018, quando la deputata si era accorta che in corrispondenza dello scandalo Rimborsopoli qualche manina maligna aveva deciso di rinvigorire la “tradizione”. Francesca Fagnani ci spiega perché questo orrore sulla pelle di una donna deve finire e perché il M5S, che ha tutto il diritto di sanzionare Giulia Sarti se davvero ha sbagliato, dovrebbe fare scudo contro il fango che sta colpendo la parlamentare.

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