Taranto è arrabbiata. Emissioni che aumentano, scuole chiuse per inquinamento, bambini che hanno il divieto di giocare per le polveri velenose, e poi l’immunità penale concessa al nuovo affittuario dell’ex Ilva Arcelor Mittal da Di Maio che ai tarantini proprio non va giù. Questi sono i motivi alla base della rabbia di una città, ma in particolare di un quartiere: Tamburi.
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Taranto, perché si protesta
“Taranto ha ricevuto così tanti pugni nello stomaco che anche una carezza adesso fa male”, commentano le mamme radunate in assemblee pubbliche, autogestite. A far scattare i nervi ad una città messa in ginocchio dall’inquinamento, dove si registrano numeri sopra le medie per tutti i tumori, questa volta sono stati diversi fattori. Primo fra tutti l’allarme degli ambientalisti sulle emissioni nocive provenienti dal polo siderurgico che aumentano, prima contestato dalle autorità locali e nazionali, e confermato con qualche correzione da una stessa relazione Arpa. Anche la diossina aumenta, come denunciato dai verdi e confermato da Arpa. I livelli sono tornati ai quelli “tipici” degli “anni antecedenti al 2012”. Ovvero quando si abbattevano i capi di bestiame perché contaminati.
Taranto, scuole chiuse per inquinamento
Poi c’è stata la chiusura delle scuole – De Carolis e Deledda – nel quartiere Tamburi, il più vicino all’ex Ilva. A via Deledda ci sono tre colline di terriccio definite “ecologiche” ma che di ecologico non hanno che la beffa. Sono state costruite dall’allora Italsider per “proteggere” il quartiere dallo spolverìo del polo siderurgico. Ma quelle collinette, secondo le analisi dell’Arpa, sono piene di scarti di produzione, “costruite con svariate tonnellate di rifiuti industriali derivanti dalle lavorazioni degli impianti del polo siderurgico quali loppa, scorie d’altoforno, ha visto il superamento di concentrazione di alcuni contaminanti, metalli in particolare” si legge sull’ordinanza con la quale il sindaco Rinaldo Melucci ha sospeso le lezioni. Una misura preventiva, una goccia che ha fatto tracimare la pazienza dei tarantini. Il racconto delle telecamere di Servizio Pubblico.