Tutte le volte che Beppe Grillo ha cambiato idea sull’immigrazione

Ieri sul suo blog Beppe ha scritto che la lotta all'immigrazione è senza senso. In questi anni ha detto il contrario un migliaio di volte. Come mai ha improvvisamente cambiato idea?

Beppe Grillo sull’immigrazione ha delle idee, ma se non vi piacciono ne ha delle altre. Giusto ieri sul suo blog ha scritto che “la lotta all’immigrazione è senza senso” perché “fra cinquant’anni metà dei bambini nel mondo sarà africano”.

Una presa di posizione nobile e da Statista Vero, altro che Di Maio. C’è però un piccolo problema. Ovvero che questa sarà la miliardesima volta che il Tenero Beppe cambia idea sul tema. Ad esempio un paio di mesi fa ha rilasciato un’intervista ad America Oggi – poi rilanciata anche sul suo blog – diceva che l’immigrazione andava fermata e che il MoVimento aveva la stessa posizione della Lega:

«Sia noi che la Lega intendiamo impedire questo mercimonio della sofferenza. Puoi fare come Minniti che ha bloccato il varco senza dirlo esplicitamente, per poi declamare i diritti umani come un bimbo che recita la poesia di Natale. Oppure puoi fare come questo governo: impedire lo spaccio di false speranze e intanto ridiscutere tutta la questione a livello europeo»

Invece all’indomani della sparatoria di Macerata, quando un ex candidato della Lega Nord decise che era cosa buona e giusta sparare a qualche “negro”, il Garante del MoVimento si cambiava d’abito e ci spiegava il valore dell’immigrazione. Altri tempi, altre storie. Nel 2015 Beppe pubblicava, come un Leopardi un po’ più rock, la “Conversazione tra un razzista e un non so” nella quale ovviamente si scopriva che il “nonsoista” era invece un razzista, mentre quello che si definiva razzista in realtà aveva solo molto, molto buonsenso.

Razzista: Io sono un razzista
Non so: Io invece non so, anzi no.
Razzista: Chi entra nel mio Paese deve essere identificato
Non so: Perché sei un razzista. Io accoglierei tutti. Sono tutti esseri umani

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Insomma, una raffinata variazione sul tema del “Non sono un razzista, sono gli altri che sono negri” che già sentiamo nelle osterie di tutt’Italia. Nel 2014 invece ci segnalava con un post sul suo blog che “Con gli immigrati torna la tubercolosi”. Ma quell’articolo purtroppo nel frattempo è sparito. Che peccato.

Nel libro “Il Grillo canta sempre al Tramonto”, scritto con Dario Fo e Gianroberto Casaleggio, parlava della “dimensione gigantesca del fenomeno: in pochi anni sono arrivati da noi milioni di disperati” e proponeva di finanziare le energie rinnovabili in Marocco per creare lavoro e ricchezza e fermare le partenze.

C’è altro? Ma sì che c’è. Solo che bisogna tornare indietro di 15 anni, ai tempi in cui Beppe aveva una rubrica su Internazionale. «Eppure, con una percentuale di stranieri molto più bassa di quella svizzera (due su dieci) o tedesca (uno su dieci), in Italia (uno straniero ogni trenta italiani) il governo, alcuni politici e alcuni mezzi di comunicazione stanno fomentando una psicosi da paese invaso», si indignava. Quindici anni fa al governo c’era Berlusconi e si parlava di prendere le impronte agli immigrati per prevenire i furti. E chi erano gli alfieri della proposta? La Lega Nord. Quella che oggi è alleata con Beppe. Com’è piccolo il mondo, nevvero?

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