La lettera aperta del sindaco di Castel Volturno a Matteo Salvini

Egregio Ministro,
tra alcuni giorni, come ha riferito in un comizio pubblico il suo coordinatore provinciale di Caserta, lei dovrebbe essere qui a Castel Volturno: non è mai troppo tardi, sebbene i cittadini l’aspettassero molti mesi fa, in tempi non sospetti, e non a pochi giorni dal voto. Il rischio che la Sua sia una passerella elettorale è altissimo. Ricordo benissimo l’ultima volta che è stato qui a Castel Volturno, più di un anno fa, a pochi giorni dal voto del 4 Marzo 2018, quando ha girato il territorio in cerca dei tanti immigrati irregolari (più di diecimila) per stigmatizzare la loro presenza che, secondo molti,  e probabilmente anche secondo Lei, sarebbero la causa principale del degrado di Castel Volturno.
Si racconta che quel giorno Lei si arrabbiò tantissimo con chi aveva organizzato la Sua visita perché a differenza delle Sue aspettative, ovvero trovare una sorta di far west con immigrati che sparano e ammazzano per strada, non trovò nemmeno un immigrato: era di mattina tardi e gli immigrati erano già tutti a lavoro – ovviamente al nero – nei campi e sui cantieri edili dei vari paesi limitrofi della provincia di Napoli e Caserta. Avrebbero dovuto accompagnarlo, invece, alle cinque del mattino: allora sì che avrebbe visto gli oltre diecimila immigrati sulla Domtiana in attesa dell’unico autobus che collega questo paese con Napoli. È anche vero che non tutti lavorano, anzi, molti fanno attività illegali qui a Castel Volturno, a cielo aperto.
Quali? Essenzialmente due, lo spaccio di droga e lo sfruttamento della prostituzione. Attività queste, signor Ministro, gestite dalla potente mafia nigeriana che ha una base importante e strategica proprio qui a Castel Volturno. Attività che creano un forte degrado, che deturpano  l’immagine di un paese “turistico”. Attività che, e Lei lo sa bene, non creano problemi di ordine pubblico, intesi strettamente come offesa alla incolumità fisica dei cittadini.  Prima di pensare, quindi, a qualche suo intervento, magari all’invio di militari o addirittura, come si sussurra, al censimento degli immigrati,  così come chiedono alcuni parlamentari di Fratelli di Italia che, mi creda, non hanno minimamente cognizione dei reali problemi di Castel Volturno e vogliono solo un po’ di fumo negli occhi per ragioni di consenso, La invito nel mio ufficio. Un incontro istituzionale, soltanto io e Lei, senza telecamere, senza diretta Facebook. Un incontro in cui Le racconterò, con dati ufficiali alla mano (bilancio comunale, numero dipendenti in organico,  numero delle forze dell’ordine e della polizia municipale, numeri di immigrati regolari, ecc.), la vera Castel Volturno e quali sono, secondo il parere di chi l’ha amministrato per cinque anni (un record da queste parti), le soluzioni concrete per dare un futuro a questa terra. E lo farò senza interessi personali o elettorali, dato che non parteciperò alla imminente competizione elettorale.
Lo farò solo per amore del mio paese, lo stesso amore per cui ho deciso di fare un passo indietro. Una volta che Le racconterò Castel Volturno, le sue ferite, le sue bellezze, i veri problemi, le cause reali della presenza dei tanti immigrati (che sono l’effetto e non le cause del degrado diffuso), il percorso che abbiamo iniziato col Suo Ministero (Commissariato Straordinario di Governo, Protocollo d’Intesa), le risorse finanziarie ottenute dalla Regione Campania, farà Le sue scelte e deciderà se e quale strada intraprendere per il riscatto di questa comunità. Solo così, mi creda, la Sua visita non verrà letta come una passerella politica ma come la volontà concreta di aiutare il paese più complicato ma potenzialmente più bello d’Italia.
Dimitri Russo, sindaco di Castel Volturno.