Clemente: “Noemi è un peso sulla coscienza di tutti. Ma ce l’ha fatta”

“La vera conquista sarà tornare a trovare il coraggio di passeggiare per Napoli. Perché sia chiaro, noi da questa città non ce ne andremo”. Fabio, il papà di Noemi, la bambina ferita per caso da un killer che voleva uccidere un rivale, non la darà vinta a chi ha messo in pericolo la vita di sua figlia. Lo ha detto al Corriere della Sera, “se ne devono andare i camorristi che l’hanno trasformata in zona di guerra perché indegni di una città bellissima e piena di amore”.

Nella città con il record di morti ammazzati e vittime “per errore”, Servizio Pubblico ha intervistato Alessandra Clemente, figlia di Silvia Ruotolo, vittima innocente di camorra, assassinata l’11 giugno ’97 a Napoli alla Salita Arenella. “Con Noemi per la prima volta questa città ha l’opportunità di dire ‘Ce l’abbiamo fatta’. Quel che non ho potuto dire io con mia mamma Silvia, quel che non ha potuto dire Paolo con suo fratello Giancarlo, né gli amici e i familiari di Gianni Cesarano, Ciro Colonna,  Micol Russo, Luigi Galletta, solo per citare gli ultimi”, dice Silvia, oggi assessore nella giunta De Magistris. “Noemi in queste ore sta scalando l’Everest ma è ancora un peso sulla coscienza che noi tutti dobbiamo avere”.

“Quando finirà tutto questo? Quando tutti smetteranno di dire ‘vabbé che me ne fotte’, ‘a me che me ne importa’, il pensiero che ha fatto il killer di Noemi quando ha sparato in piazza Nazionale. “Ai ragazzi dobbiamo portare modelli positivi, il giovane con le mani sporche della farina della pizza, la ragazza disabile che decide di partecipare a una gara sportiva. Napoli per cambiare ha bisogno di questo”.

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