Dai sogni alle promesse mancate, tutte le contraddizioni politiche di Gianfranco Fini. Che fine fa la parola destra? L’editoriale di Marco Travaglio per Servizio Pubblico.
Travaglio su Fini
“Berlusconi lasci perdere la politica e continui a fare l’imprenditore: così diceva un giovane Fini nel 1993 quando era segretario del Msi. Avesse tenuto duro…Nel 1994 Montanelli profetizzò che in caso di vittoria del Cavaliere la parola destra sarebbe diventata impronunciabile per almeno mezzo secolo per motivi di decenza. Chissà che cosa sarebbe accaduto se non avesse tolto il sostegno a Mani Pulite, se non avesse votato a favore delle peggiori leggi di Berlusconi. Chissà che cosa sarebbe accaduto se non avesse smentito quanto detto nel 1995: Con Bossi nemmeno un caffè” arringa Travaglio. Che poi rilegge le dichiarazioni di Fini che dopo il discorso del predellino di Berlusconi assicurò che Alleanza Nazionale non si sarebbe mai sciolta per unirsi al Pdl.
Fini sugli impresentabili
Circa la giustizia e le liste pulite, sempre a Servizio Pubblico, Fini dice la sua: “Candidare persone con guai giudiziari genera disgusto nelle persone. Sul tema della legalità si è consumata la rottura tra me e Berlusconi. La legalità non è una bandierina ma un abito da indossare tutti i giorni”.