“Stefano Cucchi era tumefatto, aveva il volto gonfio e non riusciva a camminare” rivela un avvocato che il 16 ottobre 2009 vide il giovane a Piazzale Clodio, dove si svolse l’udienza di convalida dell’arresto, a meno di 24 ore dal presunto pestaggio. Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, sfoga la sua rabbia: “Come è possibile che in uno stato democratico un pm o un gip possano mandare in carcere una persona in queste condizioni?”. Nel video il racconto in esclusiva per Servizio Pubblico.
Stefano Cucchi e il racconto del supertestimone
Il testimone parla del volto, ed in particolare gli occhi, estremamente arrossato e gonfio, Stefano “aveva un’aria molto provata. Nel dirigersi in aula aveva difficoltà a camminare; appariva come irrigidito nella coordinazione della deambulazione e se non ricordo male, non sollevava del tutto i piedi da terra ma sembrava trascinarli in avanti ad ogni passo”. Insomma per i legali della famiglia Cucchi Stefano è morto “di un dolore costante e crescente dovuto al pestaggio, è morto di tortura per le sofferenze che gli sono state inflitte. Dire che non è morto per le lesioni è ipocrita. Lui ormai non può dire chi è stato a pestarlo, dobbiamo dirlo noi. Pare come il gioco ‘lo schiaffo del soldato’, dove l’autore non viene scoperto ma rotea solo il dito”.