Al Nord c’è una grande città che presenta grandi disuguaglianze: è Milano. Dai più ricchi che possono permettersi la spesa quotidiana da Peck, esclusivo tempio della gastronomia, ai nuovi poveri di Milano costretti a recarsi alla Caritas per sopravvivere. Il reportage di Francesca Fagnani per Servizio Pubblico, programma di Michele Santoro.
Poveri di Milano
Questi gli ultimi dati del Rapporto Caritas 2016 sulla povertà a Milano. Da Repubblica:
Persone sempre più fragili, sempre più italiani in coda alle mense del volontariato, con un aumento forte aumento dei senza dimora (oltre il 21 per cento in più rispetto a dieci anni fa), di quelli che non hanno soldi (+13% rispetto al 2008, anno di inizio della crisi economica), di quelli che hanno pochi strumenti e quindi poche possibilità di uscire dalla situazione di disagio. Infatti aumenta il numero dei poveri che vivono una situazione di emergenza cronica. E’ questa la sintesi del 15mo rapporto Caritas sulle povertà nella Diocesi di Milano.
Nell’ultimo anno, ai 370 centri di aiuto si sono rivolte 13.170 persone, metà delle quali concentrate a Milano. Rispetto al 2014 c’è stato un calo del 10% totale nei vari sportelli, ma un aumento del 21% di affluenza al Sam, che è lo sportello dedicato ai clochard. Questo significa che se c’è stata una piccola ripresa a livello economico, si è allargata però la forbice sociale e la fascia degli emarginati gravi, di quelli caduti in uno stato di povertà estrema.
Sono anche aumentati gli italiani (più 21 per cento rispetto al 2008, anno di inizio dell’ultima grande crisi mondiale dell’economia) con un aumento di quelli che hanno problemi di occupazione e di reddito (48% in più). Prevalgono nel campione dei 13mila assistiti ancora gli stranieri (63%) e le donne (57%). Rimane ampia la fascia delle persone tra 25 e 54 anni, quindi in età lavorativa, dei coniugati (43%). Nel 53,9 per cento dei casi si tratta di povertà indotta da disoccupazione, che si portare da più di un anno (29%) o da breve periodo (25%).