Tangenti Mose, arrestato il sindaco di Venezia

tangenti mose
tangenti mose

Terremoto tangenti Mose. La grande opera d’ingegneria idraulica pensata per proteggere Venezia e la laguna dall’innalzamento incontrollato del livello delle acque: finiscono in manette 35 persone, fra cui il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, con l’accusa di finanziamento illecito in riferimento alla campagna elettorale per le comunali del 2010. In manette anche l’assessore regionale alle infrastrutture, Renato Chisso, mentre per l’ex governatore Giancarlo Galan è stata chiesta la custodia cautelare.

Tangenti Mose

L’anteprima di Michele Santoro sullo scandalo Mose e la corruzione endemica del nostro paese. “Presidente Renzi lei dice che in Italia il problema non sono le regole ma sono i ladri. ‘Bisogna cacciare i corrotti dalla politica come bisogna cacciare gli ultrà violenti dagli stadi. Ma ha letto Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera questa mattina? Da noi sol un detenuto su trecento va in carcere per reati economici e fiscali. In Germania sono dieci volte di più e gli scandali sono cento volte di meno”.

“Il Mose, il sistema di dighe mobili che doveva salvare Venezia dalle maree, è iniziato nel 1987. Doveva finire nel 1995 e finirà nel 2016 se Dio vuole. Doveva costare un miliardo e trecento milioni. Costerà cinque miliardi e mezzo di euro se Dio vuole. E secondo lei Presidente tutto questo accade in un paese dove le regole funzionano?  Gian Antonio Stella cita una massima della Serenissima Repubblica veneziana. Tre categorie di uomini rovinano la laguna. I signori, gli ingegneri e i proprietari’. Renzi ci mette anche gli ultrà violenti e i politici corrotti. Ma caro Presidente per dirla con Jovanotti ‘io mi fido di te’. Ma in che modo riusciremo a garantire l’assegnazione di un’opera pubblica con la necessaria concorrenza e trasparenza?”.