Ciro Esposito Scampia: “Ridateci il corpo”

Ciro Esposito Scampia
Ciro Esposito Scampia

Ciro Esposito Scampia. Mancherebbe ancora il nullaosta della magistratura per autorizzare il trasferimento della salma di Ciro Esposito, il tifoso del napoli rimasto ferito negli scontri del 3 maggio scorso a Tor di Quinto. E deceduto ieri mattina all’alba. La salma dovrebbe raggiungere Scampia, dove i familiari e gli amici della vittima hanno allestito la camera ardente. Domani i funerali sono previsti per le 16.30.

Ciro Esposito Scampia

Il fratello di Ciro, Pasquale Esposito, e lo zio fanno un appello alle istituzioni registrato dalle telecamere di Servizio Pubblico, il programma di Michele Santoro. “Perlomeno lasciateci la salma, dopo 53 giorni di calvario”. Si registrano intanto momenti di tensione all’autolavaggio della famiglia predisposto a camera ardente. “Aspetteremo ancora qualche ora, poi non possiamo più garantire che staremo a guardare in silenzio”.

L’audio prima di morire

Ciro Esposito. “Erano più di uno ed avevano i caschi”. A parlare è il tifoso napoletano dal suo letto d’ospedale nel reparto di terapia intensiva del Policlinico Gemelli dove è stato ricoverato ed è morto il 25 giugno scorso. Secondo un audio diffuso oggi, il tifoso napoletano ferito a colpi di pistola nel prepartita della finale di Coppa Italia lo scorso 3 maggio, risponde alle domande di un perito consulente della famiglia. “Mi hanno sparato”, dice. “Perché?”, gli chiede il perito. “Era fuori di testa”, risponde Ciro. E poi: “Stava in piedi e poi a terra e parlava con accento romano”. Nel frattempo, il 23 marzo, la procura di Roma ha notificato l’avviso di chiusura indagini a Massimo De Santis, l’ultrà romanista indagato per l’omicidio.