Docufiction: Sergio Flamia parla con il figlio in carcere

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Sergio Flamia è un killer di Bagheria che ha passato molti anni in carcere. Un anno fa inizia a collaborare ufficialmente con la magistratura e confessa di aver preso parte a oltre 40 omicidi. Flamia non dice chi era il suo uomo nei Servizi, quello di cui parlavano i giornali. Ma non è l’unico mistero legato a questo strano collaboratore di giustizia. Ce n’è un altro che riguardo Gino Ilardo. Gino Ilardo era un mafioso di Caltanissetta. Dopo le stragi del ’92-‘93 decide di passare dalla parte della giustizia e diventa il primo collaboratore infiltrato dentro Cosa nostra. Provenzano si fida di lui (e dopo un lungo scambio di pizzini, il 31 ottobre 1995 ) e lo convoca a un summit nel suo covo nelle campagne di Mezzojuso, vicino Palermo. Quel giorno Ilardo porta i Ros proprio lì, nel rifugio del padrino, ma Mori decide di non intervenire.

Flamia: il reportage

A Bagheria in Via Caramia, nella casa che fu del pentito Sergio Flamia, vivono in affitto persone del posto. “Paghiamo 200 euro al mese al suocero di Flamia”, dicono affacciandosi al balcone. Non nascondono il loro disappunto sulla scelta del pentito di Bagheria di diventare un collaboratore di giustizia: “Dopo 40 omicidi è diventato civile. Lo dovrebbero squagliare nell’acido. Lo Stato gli dà i soldi per campare”. Poi, quasi rimpiangendo i tempi che furono: ” Prima c’era la mafia e c’era sempre lavoro. A Bagheria eravamo contenti perché non c’erano pentiti”.

Il reportage di Walter Molino.