Santanchè e Travaglio. Il duello epico su B. e il processo escort

Santanchè e Travaglio. Era il 16 maggio 2013, in pieno caso Ruby, quando si consumò lo scontro tra Marco Travaglio e Daniela Santanchè nello studio di Servizio Pubblico. “Lei si è arrabbiata perché la Boccassini le ha chiamate prostitute. Ma lei come le chiama quelle che vanno a letto con uno e escono con 2500 euro in una busta? Chiamiamole passeggiatrici, chiamiamo lucciole, chiamiamole mondane ma quel mestiere lì fanno. Non ci sono altri nomi”, chiede il giornalista.

Il duello

La deputata Forza Italia replica. “Allora le do una notizia. Io mantengo due donne che non lavorano per me e sono in difficoltà e tutti i mesi gli pago l’equivalente di uno stipendio. Che cosa sono? sono solo due giovani donne. Che cosa sono nel suo razzismo giornalistico? Voglio il nome di una ragazza dal giustizialista Travaglio che dichiari di aver fatto sesso con Berlusconi contro la sua volontà”. Travaglio: “Ma questo non è un processo per violenza sessuale, è un processo per sesso con minore a pagamento!”. La chiosa di Michele Santoro contro la Santanchè: “Se è un minore è sempre una vittima, come devo spiegarglielo? Il Codice non da la facoltà a un minore di poter decidere di fare sesso a pagamento. Se lo fa è sempre una vittima per la legge”.