Protesta migranti Cona: “Non possiamo vivere in queste condizioni”

Continua la marcia dei richiedenti asilo: "Cona deve essere chiusa"

Continua la protesta dei migranti di Cona. I richiedenti asilo che hanno abbandonato il centro di accoglienza di Conetta, provincia di Venezia, una struttura che potrebbe ospitare poco più di 500 persone e che ne conta ormai più di 1100. Sono 52 ragazzi, partiti a piedi lunedì mattina. Hanno dormito in stanze offerte dalle parrocchie incontrate lungo la strada, in ripari di fortuna, nelle scuole, ma nell’ex base Nato di Conetta proprio non ci vogliono tornare. Lì, “le condizioni di vita non sono accettabili”, raccontano. Siamo stati con loro al Centro civico di Malcontenta (Venezia), dove nella notte tra il 22 e il 23 novembre hanno trovato rifugio e un pasto caldo offerto dai volontari. Obiettivo: continuare a marciare e cercare un nuovo confronto con la Prefettura per ottenere una collocazione più dignitosa.

Protesta migranti Cona: “Condizioni di vita non accettabili”

Cona è “un centro di prima accoglienza – racconta Asia, una volontaria dell’associazione Sconfinamenti di Padova – composta da tendoni con letti a castello. All’interno gli ospiti hanno costruito delle tende con le coperte per avere un minimo di privacy”. Vivono in condizioni disastrose.

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