Paragone: “Dobbiamo tornare a essere più cazzuti”

Il senatore spiega che il MoVimento 5 Stelle sta lavorando su temi complessi e per vedere i risultati ci vuole tempo. E parla di Di Battista: "E' in panchina. Oggi abbiamo un solo bomber in campo"

Il senatore Gianluigi Paragone ai microfoni di Servizio Pubblico parla dell’attuale situazione del MoVimento 5 Stelle e delle strategie future per recuperare il consenso perduto. “La Lega e il M5S sono due forze diverse che hanno stipulato un contratto”, dice Paragone, che parla del caso dell’assenza di Alessandro Di Battista: “Non è che sia io a fare appelli, a me basta sapere che lui c’è, di certo il M5S ha due goleador come Graziani e Pulici, ma in questo momento uno dei due è in panchina”.

Poi il senatore entra nel merito delle difficoltà attuali dei grillini: “Penso che il MoVimento abbia una funzione sociale prima che elettorale. Se cala il consenso si rischia di vedere in piazza il malcontento sociale che oggi noi proviamo a contenere”. E spiega che il MoVimento 5 Stelle si è caricato addosso il compito di lavorare su temi per i quali allo scopo di ottenere risultati ci vuole tempo: “Potremmo andare all’incasso di un lavoro ministeriale ma la ricaduta non può essere immediata. Già oggi con il Decreto Dignità abbiamo una conversione di contratti da tempo determinato a indeterminato. La base è scontenta? Visto che è movimentista, si capisce che vuole ottenere tutto e subito. Ma noi dobbiamo tornare a essere cazzuti”.

Ma il tradimento delle battaglie storiche come la TAP? “Intanto io dico che il TAV non ci sarà con i voti del M5S perché è una infrastruttura inutile”. L’ultima domanda è sulla RAI: “Salini è stato indicato dal M5S? Abbiamo indicato un manager che non è organica al MoVimento, è un serio professionista. Io non devo occupare la RAI…”.

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