Piaggio Aerospace: “Dal governo solo parole. L’azienda è finita nella mani di chi non sa cosa sia un aereo”

“Due sottosegretari ci hanno detto che la soluzione alla crisi di Piaggio era l’acquisto di quattro droni e la loro certificazione, ma pochi giorni dopo il capo di Stato maggiore ha detto che non servono”.
Il futuro di Piaggio Aerospace e dei 1027 lavoratori sembra sempre più in bilico, dopo che sia il commissario Nicastro e il Ministro della Difesa Trenta hanno confermato l’incertezza sull’acquisto di velivoli P180 con cui dotare Forze Armate e il blocco del programma di sviluppo produttivo e certificazione del velivolo P1HH. L’avvio delle procedure per la cassa integrazione è alle porte, scatterà infatti il 1 maggio

“Dopo mesi, se non anni, di annunci e promesse da parte di tutti i governi, non ultimo il Governo Conte che aveva ormai dato per scontato nel corso degli incontri al Ministero dello Sviluppo Economico il varo del finanziamento pubblico per sostenere il programma di rilancio di Piaggio Areospace, siamo oggi ad un epilogo sconcertante e drammatico” ha attaccato due giorni fa Maurizio Landini, facendo appello al premier affinché garantisca le condizioni necessarie al proseguimento dell’attività dell’azienda, che ha stabilimenti a Genova, Albenga e Villanova d’Albenga.

“Siamo finiti in mano a chi non sa neppure cosa sia un aereo, dei pazzi furiosi” attacca un sindacalista della CGIL “non possiamo più aspettare: fare degli aerei è una cosa complicata, se finiamo in cassa integrazione rischiamo di non ripartire più”