Furfaro: “Patrimoniale? Basta con gli slogan, bisogna dire perché la si fa. Bersani e Calenda pensino al Paese invece di litigare”

“Il bisticcio in tv tra Calenda e Bersani? È stata una brutta immagine perché siamo in un tempo in cui i nemici sono altri, il razzismo e i nazionalisti. Ci saranno delle differenze tra loro, ma pensassero a guardare quel che accade nel Paese, invece di perdersi in discussioni che non toccano la carne viva delle persone”.  Marco Furfaro, outsider invitato da Nicola Zingaretti nell’operazione di rinnovamento del Partito Democratico, commenta così l’acceso confronto tra i due esponenti dem andato in onda qualche giorno fa. Argomento del contendere il manifesto di Calenda, volto del renzismo di questi anni, che Bersani non ha sottoscritto, e il suo collocamento all’interno delle famiglie europee post elezioni: “Chiarisca una volta per tutte se andrà nel Partito Socialista Europeo oppure no”, ha detto Bersani alle telecamere di Servizio Pubblico.

Quisquiglie che “non fregano nulla agli italiani” liquida Furfaro. “Certo, hanno una valenza politica, però credo anche che le famiglie europee abbiano fallito il loro compito in questi anni e che ci sia la necessità, soprattutto da parte dei socialisti europei di allargarsi e di cambiare, dialogare con i liberali ma anche con Tsipras e con Podemos“.

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Ma la sinistra, nei fatti, su cosa può trovare delle convergenze, che non si limitino al riconoscimento del diritto allo ius soli? “Indennità di disoccupazione europea, investimenti per la transizione ecologica, difesa dei diritti e parità di genere” dice Furfaro.  E la patrimoniale proposta da Bersani? “Basta con gli slogan. Se la parola patrimoniale spaventa mezza Italia forse si può dire una cosa più semplice. Siamo in un Paese diseguale in cui è necessario redistribuire le ricchezze. E allora si può alzare la tassa di successione, rimettere la tassa sulla prima casa per chi ha un valore che supera il milione di euro, inserire una tassa per i patrimoni che superano un milione di euro, ma l’importante è dire qual è l’obiettivo che si persegue: costruire investimenti strategici, portare il wifi in tutte le case, finanziare borsa di studio. Messa così sono convinto che gli italiani saranno contenti”.

E sulla polveriera rom nelle periferie romane,  “I nazionalisti si scatenano sulle minoranze in modo tale che la sinistra finisca là e si inneschi un meccanismo diabolico, paradossale, per cui la sinistra finisce col fare battaglie di resistenza mentre un governo incapace di occuparsi del Paese si accanisce sui più deboli”osserva Furfaro. “La politica ha il compito di rimettere i libri in mano a quelle persone che ora sono esasperate e ricostruire luoghi nelle periferie. In questo la sinistra ha fallito, spero ricominci da qui”.

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