La Zecca di Vauro sul caso Cucchi: Salvini chiede scusa

Pare un sogno, nella nuova Zecca di Vauro c’è Matteo Salvini che si accinge a fare una cosa umana, dignitosa, imprevedibile. Chiedere scusa.

“Una scena commovente e nello stesso tempo edificante” racconta Vauro, che ci dice anche dove ha scoperto il prezioso reperto.  “Il video postato sulla pagina Facebook del ministro dell’Interno è una vera lezione di umanità e dignità. Lo vediamo togliersi, con gesti lenti e misurati, il giaccone della polizia. La felpa con la scritta “Spianiamo i campi rom” non se la toglie. Ma solo perché le sue foto a torso nudo sono una esclusiva del settimanale Oggi”.

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Poi, all’improvviso, irrompe una musica: “Le note gravi e solenni di un canto gregoriano vengono per un attimo spezzate da una voce femminile ‘Matteo che ti sei di nuovo imbambolato? Te l’ho detto che tutta quella Nutella t’intasa le vene e poi un t’arriva più il sangue al cervello. Guarda nini che io un ti voglio mica fare da badante. Continua così e vedi se io un torno dal mi babbo Denis!’. Il rumore secco di una porta sbattuta chiude la frase. L’incappucciato ha un breve sussulto. Poi emette un verso gutturale. Pare un rutto ma… no, no non è un rutto, è un singhiozzo strozzato”.

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Cosa sta cercando di dirci, con questo immane sforzo, il ministro dell’Interno?
“All’inizio riesce solo a balbettarle ma poi prende coraggio e si fanno più nitide “ Chiedo scusa…” . Per sottolineare la sincerità del proprio pentimento afferra un posacenere fuori campo e se ne rovescia il contenuto sul capo. “Chiedo scusa. Perdonami . Non posso vivere con il peso di questa mia colpa. Perdonami Ilaria ti prego…”:

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Matteo Salvini sta davvero chiedendo scusa alla famiglia Cucchi per tutto quello che ha detto in passato sulla morte di Stefano?