Come i selfie-sfottò stanno distruggendo la strategia social di Salvini

Il ministro pensava che una foto con un fan fosse il modo migliore di fare propaganda. Ma quando hanno cominciato a fargli gli scherzi ha cambiato idea. E ora la sua faccia ogni volta che lo fregano è tutto un programma

L’ultimo in ordine di tempo è stato il ragazzo di Lecce che si è avvicinato a lui con il cellulare acceso mentre registrava gli ha chiesto: “Non siamo più terroni di merda?”. E basta vedere la faccia tra lo sconsolato e lo scoglionato che Matteo Salvini ha regalato alla telecamera per capire che la guerriglia semiologica – come la chiamava Umberto Eco – che ribalta nei processi comunicativi il rapporto gerarchico e di consenso passivo tra il mittente e il destinatario, sta cominciando a fare una vittima illustre.

Il Capitano aveva infatti trovato un modo molto simpatico per nutrire la Bestia che Luca Morisi gli ha costruito intorno, pubblicando foto e video con i suoi fans da far girare su Facebook e Twitter. Per apparire moderno, democratico e alla mano come il bravo ragazzo della porta accanto. Ma adesso ogni volta che qualcuno si avvicina con un telefonino in mano al Capitano tocca vivere nel terrore. Come a Ozieri, dove hanno toccato un tasto piuttosto dolente, quello dei 49 milioni di euro che la Lega deve restituire allo Stato. O come a Salerno, dove hanno usato lo stesso argomento (e la faccia del Capitano era tutto un programma).

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Il fatto che Salvini abbia mangiato la foglia ha fatto sì che qualche selfie sia venuto maluccio, ecco. E soprattutto a un certo punto il ministro disperato ha avuto la brillante idea di farsi aiutare dalla Digos a identificare Valentina, dopo averle chiesto di cancellare il video in cui gli chiedeva se non fossero più terroni di merda.

Ma dopo l’episodio – e le polemiche che hanno portato anche il capo della polizia a criticare l’azione dei suoi agenti – la polizia ha smesso di dare la caccia a chi faceva Resistenza Umana a colpi di selfie. E a un certo punto l’amore ha vinto su tutto. E’ successo a Fano, dove un ragazzo ha tentato addirittura di baciare il ministro. E a Caltanissetta, dove è andato in scena il bellissimo bacio tra Gaia e Matilde.

E il Capitano? Ci è rimasto così. E ora ogni volta che qualcuno si avvicina con un telefonino acceso gli tocca sudare freddo. Resistenza Umana 1, Salvini 0. Palla al centro. E cellulare pronto.

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