Cacciari: “La crisi sociale porta a spinte irrazionali, alla disgregazione. L’antidoto? L’unione politica europea”

“La crisi sociale che viviamo porta a spinte irrazionali”. L’antidoto “è l’unione politica europea“. Queste le parole di Massimo Cacciari, filosofo e ex sindaco di Venezia, ai microfoni di Servizio Pubblico, dopo il suo intervento dal palco di Monte Sole a Marzabotto per il 25 aprile. Tra questi monti si è consumata una delle più violente rappresaglie dei nazifascisti, che ha portato alla morte di oltre 1800 persone.
Eppure alla festa della Liberazione a Marzabotto, teatro dell’eccidio nazista, non era presente nessun rappresentante di governo. “Nonostante l’invito”, sottolineano gli organizzatori. Cosa indicano queste assenze? “Non è la presenza fisica che conta, è l’azione. Capire se l’azione di questo governo è conseguente alla comprensione delle cause che hanno portato a queste incredibili sciagure. Se lo capissero al nostro governo, come in altri, comprenderebbero di dovere lavorare per l’unità politica dell’Europa“, dice Massimo Cacciari in riferimento alla disgregazione che ha portato alla Seconda Guerra Mondiale.

Cacciari su Zingaretti: “Non ha rischiato in vista delle elezioni. Dopo vedremo se ha il passo giusto”

E il Pd, l’opposizione, dov’è in questa lotta? “Al momento non è, speriamo che sarà”. Il segretario Nicola Zingaretti la convince? “Ha messo insieme i cocci e coccetti, è inevitabile, non poteva rischiare rotture in vista delle elezioni. Il redde rationem avverrà dopo le europee. Là si vedrà se ha il passo giusto per un nuovo centrosinistra in Italia”.

Qual è il maggiore pericolo di non avere un’opposizione al sovranismo? “Una crisi sociale profonda come quella che viviamo – se non è governata – può generale spinte irrazionali, questo disgrega l’unione politica europea che ci è necessaria se vogliamo pensare a qualche sviluppo anche economico. Altrimenti una competizione esasperata ci ridurrà alla miseria“.

Salvini ha definito il 25 aprile un derby tra fascisti e comunisti, una sfilata. Il declassamento della liberazione arriva da lontano, – ragiona Cacciari – dal berlusconismo, “non ti contrapponi a queste manifestazioni con celebrazioni vuote, o sono occasioni per riflettere e ragionare sulle cause che hanno portato stragi e disatstri anche nelle scuole allora sono celebrazioni con un significato, altrimenti tanto vale che vadano a pescare, anche quelli del governo.

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