La storia di Toni, da Milano a Casalotti per regalare pane a CasaPound: “Sono rom e non rubo, sono italiano e non sono mafioso”

Casalotti come Torre Maura. Dopo le manifestazioni contro l’accoglienza di 70 rom (di cui 30 bambini) nella periferia est di Roma, la protesta arriva anche nella zona nord della Capitale. Mercoledì 10 aprile sono due i cortei che si fronteggiano, senza mai incontrarsi: da una parte CasaPound, dall’altra Anpi, Cgil e alcune sigle di sinistra. Il corteo di CasaPound sfila contro la possibilità che siano accolte alcune persone rom nella zona.
Tra le file degli antifascisti, invece, c’è Toni Deragna, rom e rappresentante dell’etnia a Milano. È venuto a Roma per distribuire il pane ai militanti di estrema destra che sono a pochi metri dal presidio “ma le forze dell’ordine mi hanno impedito di farlo”, spiega alla giornalista di Servizio Pubblico Silvia De Santis. Un “gesto di pace“, in risposta alla violenza del pane gettato a terra e calpestato pur di non esser dato in pasto ai rom di Torre Maura. “Non si può spiegare quello che ho provato. Posso capire l’esasperazione di una periferia che chiede la presenza di un’istituzione che non c’è, ma creare una guerra di poveri contro poveri non risolve mai nulla”.

“Io sono rom ma non rubo, tu sei italiano ma non sei mafioso. Ci usano come capro espiatorio ma non siamo solo brutti, sporchi e cattivi”, spiega Toni.

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